In urologia si intende per resezione l'asportazione completa o parziale di una cisti renale mentre la marsupializzazione indica la creazione di una comunicazione tra la cisti e l'esterno del rene.
L'intervento viene eseguito di solito in laparoscopia, ovvero usando degli strumenti chirurgici, cosiddetti telescopici, che entrando attraverso alcuni buchi dell'addome (minimo 3 fori) permettono di operare all'interno del corpo senza praticare tagli importanti.
L'indicazione alla rimozione di una cisti renale è data dalla dimensione, sintomi, ostruzione al normale deflusso di urine e talora dal rischio concreto di rottura.
Si incide la parete della cisti e si svuota il
contenuto liquido che viene analizzato.
Si reseca la parete della cisti nella parte che sporge dal rene, con un elettrobisturi o un laser. La parte
concava a contatto con il tessuto renale viene risparmiata in quanto facilmente sanguinante (o può essere
elettrocoagulata).
I margini circolari dell'incisione vengono elettrocoagulati ( o si posizionano clips nei punti maggiormente
sanguinanti). Si ricopre la cavità residua con grasso perirenale e si termina la procedura.
Prosecuzione dell'inetervento con marsupializzazione (55.31): invece di passare all'ultimo punto precedente,
si crea con l'elettrobisturi una finestra nella parete posteriore del peritoneo in modo che la parte di parete
della cisti a contatto con il parenchima renale rimanga in comunicazione con la cavità peritoneale: il liquido
che può eventualmente continuare ad essere prodotto dalla parte di parete cistica residua si riversa nella
cavità peritoneale dove viene riassorbito; questa procedura dovrebbe diminuire la percentuale di recidiva
della cisti (studi clinici controllati che dimostrino definitivamente un chiaro vantaggio di questa procedura non
sono disponibili).
Approccio retroperitoneale: la cavità addominale contenente i visceri non viene aperta, ma si crea uno
spazio nel grasso che circonda il rene dietro i visceri, nella parte posteriore dell'addome. Ciò si realizza
tramite una piccola incisione (0,5 1,5cm di diametro) dietro il fianco dal lato interessato, in cui si posiziona
un palloncino che viene gonfiato con ½ - 1 litro di liquido. Una volta sgonfiato e rimosso il palloncino si
introduce nella cavità neoformata una apposita telecamera e, sotto controllo visivo interno, si posizionano
con 2-3 piccole incisioni (sempre 0,5-1,5 cm di diametro) altrettanti strumenti con i quali si effettuano, gli
stessi tempi chirurgici sopra descritti. La differenza risiede quindi nella non necessità di attraversamento
dell'addome: in sostanza una invasività ancora minore.
4) PREPARAZIONE ALL'INTERVENTO
· Lassativo;
· Profilassi antibiotica
· Reazione di flocculazione per iatidosi;
· Eventuale cateterismo dell'uretere e della pelvi renale.
5) DURATA DELL'INTERVENTO
Da 60 a 180 minuti. Maggiori difficoltà nei pazienti obesi.
6) TIPO E DURATA DEL RICOVERO
Dimissione da 1 a 3 giorni dopo l'intervento.
7) RISULTATI
La laparoscopia in Urologia è ancora una procedura poco diffusa ed i risultati non sono generalizzabili. Le
procedure effettuate presso centri esperti si sono dimostrate efficaci nella asportazione delle cisti e nella
scomparsa dei sintomi. In questi centri la percentuale di successo è vicina al 100%.
8) VANTAGGI
Si tratta di procedure chirurgiche effettuate sotto visione diretta, con tutti i crismi di un intervento a cielo
aperto, ma con invasività decisamente inferiore.
Le percentuali di recidiva sono inferiori a quelle delle procedure percutanee (agoaspirazione e
sclerotizzazione, resezione percutanea).
9) SVANTAGGI
Maggiore invasività e complessità rispetto alle procedure di agoaspirazione e sclerotizzazione ; procedure
da effettuare in centri esperti.
10) EFFETTI COLLATERALI
Nessuno.
11) COMPLICANZE
L'incidenza ed il tipo di complicanze sono estremamente variabili a seconda dei centri e non sono
generalizzabili: sono minori nei centri esperti, sia come numero che come gravità.
Sono state descritte: lesioni all'intestino, al fegato, alla milza, alla pleura, all'uretere, alla via escretrice
intrarenale, ematoma perirenale, fistola urinosa.
Nell'1% dei casi può essere presente nella cisti una neoplasia: in questo caso le cellule neoplastiche
contenute nel liquido cistico possono diffondere nel campo operatorio. Quest'ultima eventualità è comune a
tutte le cisti e a tutte le procedure di rimozione, compreso l'intervento a cielo aperto.
12) ATTENZIONI DA PORRE ALLA DIMISSIONE
Periodo di vita morigerata di 4-5gg. La normale attività può essere ripresa dopo circa una settimana.
13) COME COMPORTARSI IN CASO DI COMPLICANZE INSORTE DOPO LA DIMISSIONE
Rivolgersi al Centro dove è stata effettuata la procedura.
14) CONTROLLI
Ecografia a 3 e 6 mesi poi annuale per 3-5 anni.
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