Vaporizzazione Transuretrale di Adenoma Prostatico con Green Laser (PVP - Green Laser)

L’intervento viene indicato sulla base della valutazione clinica e strumentale dei disturbi urinari comporta l’asportazione dell’adenoma prostatico (tumore benigno della prostata), e NON di tutta la prostata. Viene eseguito in soggetti che presentano disturbi della minzione determinati dalla presenza di un adenoma prostatico che rende difficoltoso o impedisce il passaggio dell’urina.

L’intervento dura generalmente da una a due ore a seconda della dimensione dell’adenoma prostatico, viene eseguito in anestesia periferica o generale a seconda del giudizio dell’anestesista.

Al termine dell'intervento viene lasciato un catetere uretrale per un periodo variabile solitamente da 1 a 2 giorni. Una volta rimosso il catetere la ripresa della minzione spontanea può essere caratterizzata dalla presenza di urine ematiche e dalla necessità di urinare di frequente (di solito questo quadro ritorna alla normalità nel giro di un mese). Può succedere, in alcuni casi, che al momento della rimozione del catetere il paziente non riesca ad urinare spontaneamente a causa della presenza di coaguli ematici o della presenza di uno spasmo (contrazione involontaria) dello sfintere uretrale. In questo caso può essere necessario tenere il catetere vescicale per ulteriori 10 giorni, fino al ristabilirsi della normalità minzionale.

Le possibili complicanze associate a questo intervento; in particolare le più frequenti sono: sanguinamento con raramente necessità di eseguire trasfusioni di sangue, stenosi dell'uretra, sclerosi del collo vescicale, trombosi venosa profonda, incontinenza urinaria, lesione al meato uretrale (0.5%), perforazione della capsula prostatica (0.5%), perforazione vescicale. La mortalità operatoria e perioperatoria è quasi nulla, inferiore allo 0,1%. La necessità di reintervento è di solito dettata dalla necessità di controllare un sanguinamento o di riparare una perforazione capsulare.

L'intervento di resezione endoscopica di prostata con Laser è generalmente definitivo. In circa l'1% dei casi negli anni il tessuto adenomatoso della prostata può ricrescere e può in questo caso rendersi necessario un reintervento.

Alla dimissione è suggerito un periodo di vita morigerata (ridotto stress fisico, scarsa attività sessuale e/o sportiva, regime alimentare moderato, ecc.) e l'astensione dalle normali attività lavorative per periodo variabile tra i 7 e 21 giorni, in base alle condizioni associate e all'estensione della resezione. È suggerito di evitare lunghi tragitti in macchina e l'uso di cicli e motocicli. Normale deve essere l'introduzione di liquidi.

Dopo l'intervento scompare la eiaculazione (cioè non fuoriesce più liquido seminale all'esterno al momento dell'orgasmo) mentre la sensibilità orgasmica viene mantenuta. Viene sempre eseguito un esame istologico del tessuto prostatico asportato con l'intervento. L'intervento, rimuovendo solo una parte della prostata, non riduce il rischio futuro di sviluppo di un carcinoma prostatico nella porzione periferica della ghiandola, che rimane in sede e deve essere pertanto sottoposta a normali controlli periodici.

 

Fonti Bibliografiche:

AUrO “Prostatectomia trans uretrale mediante laser”

SIU “Consenso informato” – 2008